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(inedito)

 

 

Quando il padre stringe il collo della madre

e la bambina guarda e la madre rovescia il collo,

tutto prosegue sulla linea di una domanda:

che succede?

L’incomparabile diviene comparabile a un

grido per la grossa onda del mare? Per il

coniglio appeso alle gambe posteriori in

attesa dello sbrego?

 

Il picchiare disastrato della bimba sulle

gambe del padre. Fermo.

Grida e grida.

Piccole mani a pugno, quelle, che si esercitano

per l’avvenire?

Può darsi che l’uomo smetta lasciando gola e

segni che diverranno violacei.

 

Ora silenzio, se non il respiro fitto-roco della madre,

e quello catalogato-rauco del padre.

 

Oh fiori, indescrivibili segni di speranza e

dolcezza, definibili occhi di bambina che

guarda e ricorda, balbetta le ingiunzioni

fuligginose del fu padre ordalico e i mali alla gola

della fu madre, ma non per i pollici che affondavano

nel suo collo, solo la lunga domanda: “Che succede?”

 

Ora il tutto tace e si rimprovera, tempo bastonato,

morto. A un passo, lì, dalla morte.

 

 

16 novembre 2015

 

23/11-30/11, settimana contro la violenza sulle donne, partecipa con un tuo testo: #controviolenzadonne ]

 

 Mariella Bettarini - 24/11/2015 17:09:00 [ leggi altri commenti di Mariella Bettarini » ]

Bellissimo, commosso e commovente, questo testo di Gabriella (Maleti!
Grazie di avercelo proposto.
Un saluto affettuoso anche da parte di Gabriella,
Mariella

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